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Scoppia la seconda guerra mondiale e Michele deve partire per il fronte, lasciando tutti i suoi cari, fra cui l'amata Mariella e il lavoro nella bottega di suo padre. Parte per l'Africa, dove conosce don Carlo e con lui si occupa dei bambini disagiati ai quali si lega molto. La guerra finisce lasciando i suoi tragici strascichi: le leggi razziali, le persecuzioni delle SS, l'Olocausto, i campi della morte, Auschwitz! I genitori di Michele, durante la sua assenza, si sono presi cura di due giovani ebrei, Gioele e Giuditta e del loro figliuolo, che si trovano a dover affrontare un amaro destino. Michele, tornato a casa, conosce il fratellino Gabriele, nato durante la sua assenza, ma non ritrova più Mariella che ha sposato un altro. I due ragazzi non avevano più ricevuto le lettere che si scrivevano, forse per colpa della guerra? Michele sente la vocazione religiosa e diventa frate Giacomo, un Camilliano. Passano gli anni e Gabriele si ammala e muore, lasciando al fratello una lettera in cui svela un angosciante segreto. Michele nel leggerla è assalito dalla disperazione. Intaccato nel corpo e nell'anima, dopo molti anni, Michele muore, col conforto dei suoi confratelli.